Cerca nel blog

venerdì 14 dicembre 2018

Funghi officinali: un approccio interdisciplinare - IIª parte

Eccoci ad un secondo appuntamento circa una visione dei Funghi Officinali interdisciplinare.
Interdisciplinare in questo caso vuole essere un primo sguardo al modo di preparare i Funghi.
Premesso che ognuno è libero di pensare e fare cosa crede meglio e che il mio intento non è quello di fare polemica con nessuno, mi accingo ad entrare nei particolari dal punto di vista Spagyrico in merito alla Preparazione dei Funghi Officinali, in quanto, pur se molto ben custodite, le virtù dei funghi possono essere estratte con metodiche adatte a salvaguardare la totalità del micocomplesso (insieme delle molecole attive, in parallelo col fitocomplesso nelle piante) e a potenziarne le virtù con Operazioni di Laboratorio Spagyriche.
Da un punto di vista della Tradizione Spagyrica l'impiego delle polveri o degli estratti secchi del fungo non corrispondono alla corretta separazione del puro dall'impuro - capisaldo di ogni preparazione Spagyrica che si rispetti - presente nella matrice del fungo stesso. 
Mi spiego meglio...molti dei funghi officinali non sono commestibili in quanto dotati di una struttura coriacea. A nessuno verrebbe in mente di addentare un Fomes fomentarius per nutrirsi, perché è legnoso, il rischio di rimetterci i denti è alto e la digestione sarebbe difficoltosa.
Fomes fomentarius
Anche se il fungo viene ridotto in polvere la sua costituzione intrinseca resta quella di una materia coriacea, composita. Mentre l'estratto secco ha come svantaggio l'essere una estrazione parziale.
Per questo in Spagyria si esegue una multiestrazione. Lo scopo è anche quello di temperare, far maturare, attraverso le Operazioni di Laboratorio, una materia (il fungo) così complessa.
Già nel 1600 questi aspetti era noti. Così scrive un allievo di Paracelso:
“Se si riducono semplicemente i loro corpi in polvere e le si preparano così, l’effetto sarà al contrario nocivo. La vera preparazione consiste nel separare Spagyricamente il puro e l’impuro, il Balsamo o Mummia dal veleno e il nocciolo dal guscio. Ma bisogna fare attenzione che studenti inesperti non vi lascino le fecce; il lavoro deve essere eseguito da Maestri sapienti e abili nei quali riporre la nostra fiducia.”
Medicina Spagyrica, J.P. Rhumelius, Francoforte, 1648


...le fecce. Cosa sono? Sono sostanze eterogenee, pesanti, indigeste, che occludono e limitano il passaggio delle sostanze nobili. Una materia così depurata assurge al rango generico di Quintessenza. Ancora Rhumelius:
"…tutte le virtù sono moltiplicate in una quintessenza atta a guarire le malattie e a fortificare il Balsamo Naturale nell’uomo, grazie alla loro mutua simpatia. E, per l’antipatia che esso ha verso la malattia, la scaccia dal corpo."

Per il principio della similitudine una sostanza pura rafforza, secondo la Spagyria, il puro nell'uomo, mentre per il principio dell'antipatia scaccia l'impuro. In termini moderni parleremo di self e non self.
Così conclude il nostro amico:
"Ecco dunque, quanto derivato dai due assiomi di medicina: guarire il simile con il simile e il contrario con il contrario. Entrambi hanno ragione: la pura quintessenza delle medicine scaccia l’impurità che gli è contraria e fortifica il Balsamo del corpo, che gli è simile. È quanto ho voluto metterti sotto gli occhi, caro lettore, con la speranza che questo non ti dispiaccia troppo”.
Resto sempre piacevolmente sorpreso dal modo semplice e diretto degli Spagyri di un tempo di risolvere questioni complicate. Con una frase semplice semplice Rhumelius risolve l'annosa questione e tutte le diatribe scatenatesi nell'arco dei secoli tra i fautori della cura con il simile o con il contrario. Il rimedio Spagyrico agisce proprio così, mette d'accordo tutti e buonanotte suonatori!
Il Fungo Spagyrico è una preparazione in gocce, facile da dosare e da assumere in poca acqua. Il suo sapore è delicato, come fosse un liquore, non irrita o indispone il primo alchimista che è lo Stomaco. Si avvicina come sapore al Macerato Glicerico. Elargisce il suo carico di preziose biomolecole senza eccessi.
In più, come già accennato nella prima parte, il preparato sviluppa delle proprietà elettromagnetiche che ne fanno anche un rimedio vibrazionale. I due aspetti, quello ponderale e quello informazionale, convivono perfettamente. Difficile dire se sia più efficace uno che non l'altro, probabilmente è la loro sinergia a fare la differenza.

Nessun commento:

Posta un commento