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lunedì 1 aprile 2019

Chaga, melanina e ghiandola pineale

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Nel corso degli studi sui Funghi officinali quando c'imbattiamo nel Chaga (Inonotus obliquus Fr. Pilàt), tutto quello che abbiamo precedentemente conosciuto sulle virtù dei miceti viene inesorabilmente ridimensionato. La portata di questo fungo è tale che, per un momento, gli altri amici fidati (Ganoderma, Maitake, ecc) vengono messi in ombra da cotanta forza. E' proprio così...nel Chaga bisogna immergersi senza altri riferimenti, senza rimandi o comparazioni con altre sostanze, siano essi funghi o erbe. Riemergendo rinnovati dal suo studio anche gli altri funghi saranno percepiti diversamente, in modo più profondo. La profondità è uno dei temi legati al Chaga ed è anche per questo certamente uno dei leader della Micoterapia. 
Come detto in altri post è mio opinione che nella saggezza antica, e nell'uso dei funghi in particolar modo, sono contenute delle informazioni preziose circa l'impiego ad ampio spettro dei miceti. La storia di un fungo ha il suo peso e rientra a ragione nelle sfaccettature da tenere in considerazione per comprenderne le potenzialità.
Questa mia considerazione scaturisce come un omaggio dovuto al Re dei boschi siberiani, il principe del freddo (cresce a temperature di -30)° tra i polipori.
Come riferisce Roger Roberts nel suo sempre utile The Fungal Pharmacy, il Chaga era conosciuto ed apprezzato dai nativi americani (Cree, Dene del Saskatchewan, Gitksan della Columbia britannica) per le sue proprietà medicinali e divinatorie, pur non avendo effetti allucinogeni. Venerato come incarnazione di figure mitologiche, apprezzato dai guaritori siberiani e indigeni del nord America e del Canada, noto in Giappone col nome di Kabanoanatake, 樺のあな茸, il fungo delle betulle rosso-scuro. Proprio in Giappone questo fungo è stato oggetto di ricerche condotte dal professor Takashi Mizuno della Shizuoka University che ha presentato anche uno studio dal titolo: "Anti-tumor activities & blood glucose-lowering effect of Polysaccharide in Kabanoanatake(Chaga)". Altre istituzioni hanno posto l'attenzione sul Chaga come l'Hokkaido University, Hiroshima University, National Institute of Health&Welfare, Osaka Public Health Research Center.
Presso i Kanthy, popolazione che vive nella Siberia ovest, ancora negli anni '70 erano in uso alcuni funghi tra cui il Chaga. Questa informazione è riportata da Meret Saar del Laboratory of Mycology, Institute of Zoology and Botany, Estoniun Academy of Sciences, nel suo articolo pubblicato nel 1991 dal Journal of Ethnopharmacology, 31 (1991) 175- 179, da cui si evince che l'Inonotus obliquus era usato per molte malattie, come antielmintico, come depurante interno, per le alterazioni del cuore, del fegato e dello stomaco, nella tubercolosi e in generale per vivere in buona salute. Era considerato così centrale per la salute da farne una sorta di sapone con cui lavare mani, piedi e il corpo intero. Non solo...i bimbi appena nati venivano sottoposti a bagni rituali con il decotto di Chaga, così come le donne dopo il ciclo mestruale, proprio ad evidenziare l'effetto purificante e protettivo, aspetti enfatizzati anche nella Tradizione Cinese. 
Da diversi autori è considerato, assieme al Coriolus, il fungo per il contrasto ai patogeni nascosti e ai microrganismi che difficilmente vengono eradicati o che ciclicamente si ripresentano; utile contro parassiti di cui ancora si conosce poco e forme virali molto diffuse ai giorni nostri come l'HPV e l'EBV in sinergia con altri funghi o estratti di piante come l'Uncaria tomentosa. 
Chaga rappresenta una forza coerente primordiale in grado di stimolare risorse preziose nell'organismo, di proteggere la vita e contrastare ciò che non è consono alla natura umana.
Per tutti gli approfondimenti rimando alla monografia presente nel libro Mycoterapia Spagyrica, ora ciò che mi preme dire riguarda la relazione tra questo fungo e la ghiandola pineale anche a spiegazione di quanto sopra detto.
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La prima cosa che impressiona del Chaga è sicuramente il suo aspetto scuro. Infatti, la superficie del fungo è ricca di melanina. Essa è considerata un metabolita secondario prodotto dal fungo con lo scopo di contribuire alla resistenza alle radiazioni dannose e alle degradazioni biologiche (Willetts, 1971) ma congiunta con la chitina formano un complesso in grado di inibire gli enzimi idrolitici dei polisaccaridi che in questo modo abbondano nel fungo. Si è anche notato che: "L'esposizione a breve termine del micelio vegetativo mediante luce blu coerente a bassa intensità era ottimale per la stimolazione della crescita e la sintesi di melanina e l'aumento delle attività extracellulari e intracellulari della tirosinasi e della polifenolossidasi e della catalasi extracellulare...La luce a bassa coerenza ha avuto un effetto meno stimolante sull'attività biosintetica di I. obliquus." (Poyedinok et al, Effect of Light Wavelengths and Coherence on Growth, Enzymes Activity, and Melanin Accumulation of Liquid-Cultured Inonotus obliquus (Ach.:Pers.) Pilát, Applied Biochemistry and Biotechnology Volume 176, issued 2, pag. 333-343).
La melanina è costituita da polimeri elettricamente conduttivi la cui struttura si presenta al microscopio con aspetto granulare; questi granuli sono localizzati sopratutto nella parete cellulare dove si legano ai polisaccaridi. Nel Fomes fomentarius la troviamo legata in un complesso con chitina e glucani (ChGMC) o solo ai glucani (MGC).
Può essere sintetizzata dai funghi attraverso due vie metaboliche una delle quali vede coinvolta la L-3,4-diidrossifenilanalina o L-DOPA, conosciuta anche come intermedio della via biosintetica della dopamina (Eisenman HC, Casadevall A, Synthesis and assembly of fungal melanin., Appl Microbiol Biotechnol 2012 Feb;93(3):931-40. doi: 10.1007/s00253-011-3777-2. Epub 2011 Dec 16.). 
I funghi che contengono melanina sono considerati radiofagi o radiotrofici, ovvero sono in grado di nutrirsi o di sfruttare per il proprio metabolismo le radiazioni ionizzanti. E' un fatto conosciuto che la melanina è in grado di catturare le radiazioni e di convertirle in una diversa forma di energia chimica, con un meccanismo simile a quello con cui la clorofilla converte la luce del Sole in energia chimica. Per Ekaterina Dadachova, professoressa di Radiologia, Microbiologia e Immunologia dell'Albert Einstein College di Medicina di New York ciò sarebbe "una vera e propria conversione di energia" (Dadachova E, Bryan RA, Huang X, Moadel T, Schweitzer AD, et al (2007) Ionizing Radiation Changes the Electronic Properties of Melanin and Enhances the Growth of Melanized Fungi. PLoS ONE 2(5): e457. doi:10.1371/journal.pone.0000457).
Alla base di questa conversione ci sarebbe il fatto che le radiazioni gamma alterano il comportamento ossido-riduttivo della melanina avendo come effetto la produzione di correnti elettriche (Turick, C. E., Ekechukwu, A. A., Milliken, C. E., Casadevall, A., & Dadachova, E. (2011). Gamma radiation interacts with melanin to alter its oxidation-reduction potential and results in electric current production. Bioelectrochemistry82(1), 69-73. https://doi.org/10.1016/j.bioelechem.2011.04.009) da cui deriva la capacità radioprottettiva di questa sostanza. Alcuni scienziati affermano che se confermata questa proprietà potrebbe essere sfruttata per la protezione del midollo osseo durante i trattamenti di radioterapia (Schweitzer AD, Revskaya E, Chu P, Pazo V, Friedman M, Nosanchuk JD, Cahill S, Frases S, Casadevall A, Dadachova E, Melanin-covered nanoparticles for protection of bone marrow during radiation therapy of cancer, Int J Radiat Oncol Biol Phys. 2010 Dec 1; 78(5):1494-502.).
All'azione radioprotettiva si aggiunge quella antiradicalica (rispetto a: anione superossido, DPPH, ABTS) e antiossidante: "La Melanina non solo assorbe diversi tipi di radiazione, ma neutralizza ed elimina i pericoli per le cellule da parte dei radicali liberi che si sono formati per l’azione delle radiazioni ionizzanti (Rashydov Namik et al, 2012)". Nella scala ORAC (Oxygen Radical Absorbance Capacity) il Chaga risulta essere una delle sostanze con il migliore punteggio e l'attività della SOD in questo fungo è ritenuta 25-50 volte superiore a quella di altre sostanze come Ganoderma, Agaricus, vitamina C e mirtillo. Certamente la melanina partecipa al raggiungimento di questi valori fenomenali ma possiamo anche aggiungere per completezza che essendo idrofobica e carica negativamente si lega facilmente ad un numero elevato di sostanze tossiche. Per questo è usata come spazzino degli ambienti naturali ma per la stessa ragione era ed è a tutt'oggi considerata nella medicina popolare un agente depurante da sostanze tossiche.
La melanina, in generale, è oggetto di una serie di teorie complesse che ne fanno un argomento ancora aperto e ben lungi dall'essere giunto a conclusioni definitive, certo è che per il suo carattere ubiquitario nella natura e nel corpo umano ha dato adito ad essere considerata una sorta di superfood, una chiave di lettura per fenomeni organici ed elettromagnetici che la tradizione inquadrava con una precisione oggi persa. 
Ma l'elemento imprescindibile che vorrei qui sottolineare resta il fatto che il Chaga possiede il più alto quantitativo di melanina conosciuto in natura. A conferma del ruolo centrale che ha il Chaga nella micoterapia vi è il fatto che l'alta concentrazione di melanina di questo fungo, visto da un punto di vista nutrizionale, integra il fabbisogno organico. Nel corpo umano la ghiandola che ha più fame di melanina è la ghiandola pineale. Non mi addentrerò nell'analisi di quanto sia importante questa ghiandola, vi è un'ampia letteratura che ne attesta la centralità dell'azione ma è chiaro che il Chaga si prefigura come una sostanza in grado di armonizzarne l'attività, con tutti i benefici che ne scaturiscono a ogni livello: organico, elettromagnetico ed emozionale. Certo sarebbe un bel tema quello della pineale e non escludo di lavorarci su. Posso dire che tra i maggior esperti mondiali di pineale l'assunzione del Chaga è considerata molto efficace se non addirittura indispensabile.
Questa è solo una parte delle preziose informazioni sul Chaga. Chi volesse ulteriormente approfondire al di là del materiale già in circolazione può contattarmi in privato.

CHAGA --> MELANINA --> PINEALE

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mercoledì 30 gennaio 2019

Ganoderma lucidum: il rimedio del Cuore, del Sangue e della Vitalità

Come anticipato nei precedenti post, ci dedichiamo oggi a quello che senza ombra di dubbio è il fungo più conosciuto: il Ganoderma lucidum. Più noto con il nome di Reishi in Giapponese o Ling zhi in Cina.
La sua fama come sostanza dalle virtù eccezionali è confermata dagli studi condotti in vari ambiti della salute ma in questo post mi vorrei soffermare su un aspetto: il modo in cui era considerato dalle culture antiche e solo dopo questa premessa, analizzare le conoscenze moderne. 
Per raggiungere questo scopo mi baserò su un testo a mio avviso molto importante: Reishi Mushroom. Herb of Spiritual and Medical Wonder, scritto da Terry Willard. Il testo in questione è la sintesi di una serie di interviste che l'autore fece prima del 1990, anno di pubblicazione, a esperti di diverse aree del sapere e profondi conoscitori, a vario titolo, del Ganoderma. Una lettura senz'altro da suggerire a chi nutre un sincero interesse verso i funghi officinali.
Intanto era considerato un fungo segreto e molto raro. Era venerato dagli antichi taoisti come ingrediente dell'Elixir di Lunga Vita o l'Elixir stesso. 
L'ideogramma Ling sarebbe composto da segni riconducibili alla pioggia, allo sciamano e alla preghiera. Mentre Chih rappresenta l'albero del fungo e sostanze impiegate per preparare l'Elixir. Del Chih dei funghi si suppone esistessero ben 120 tipi che erano classificati in ragione delle capacità di allungare la vita da 100 a 1000 anni, tutti richiami all'aumento di vitalità che il Ganoderma infonde che nel mondo moderno possiamo associare alle virtù adattogene, antiossidanti e immunomodulanti che gli vengono riconosciute in ambito scientifico. Per i taoisti Ling-zhi è sinonimo di Ling Chih o Qi. "Il concetto di qi è ampio ed inteso come 'ciò che si espande come vapore' o 'entità primordiale' ma la parola chih significa anche 'rosso' che è probabilmente la ragione per cui il Ganoderma rosso è considerato il più potente (T. Willard, 1990)".
Ruyi
Fonte: http://www.reishi-online.com/history/
Al tempo stesso era riconducibile a concetti vicini all'immortalità. Numerosi sono i riferimenti nella mitologia dell'antica Cina in cui compare il Ganoderma sempre collegato a fatti straordinari, fuori dal comune. 
Un aura di omissis, antichi libri distrutti, ricercatori che mai tornarono dopo essere partiti per conto dell'Imperatore alla ricerca del fungo, avvolge il nostro Ganoderma che divenne una sostanza preziosa e molto pregiata, di uso esclusivo delle classi nobili. L'Imperatore cinese ne fece addirittura il suo scettro stilizzato, chiamato Ru Yu

Egli volle estendere la sua influenza su tutto ciò che si riferiva al Ganoderma o fungo della forza interiore. Ma la brama contagiò anche le sfere meno abbienti che lo incontravano nei boschi reconditi, vicino ad alberi molto grandi o in prossimità dei ruscelli.
Fonte: https://www.asianart.com/exhibitions/upenn/p8.html
Appare chiaro che prima di essere utilizzato a fine salutistici il Ganoderma fosse dapprima impiegato per scopi legati alla protezione della vitalità, alla longevità e alla ricerca interiore. Vivere quanto era giusto vivere (antiaging) respingendo gli insulti del tempo per gli antichi non era solo sinonimo di forza interiore ma permetteva il perfezionamento delle proprie ricerche.

Tutto questo è realizzabile se il rimedio è in grado di agire sul più nobile - ma anche poco conosciuto - dei tessuti: il sangue, per quest scopi si preferisce una preparazione di tipo Spagyrico. Non è un caso se le farmacopee antiche e moderne cinesi vedono in questo fungo uno dei rimedi migliori per pulire e muovere il Sangue e al contempo placare lo Spirito (Shen). In Giappone era tenuto in altissima considerazione per la sua capacità di rimuovere i blocchi o stagnazione del Sangue e del Qi del Sangue, all'interno di un'antica pratica chiamata Oketsu. A tal proposito in questo paese sono stati condotti studi da parte dell' Servizio Sanitario Nazionale sulla relazione tra sangue e Ganoderma.
Gli studi hanno confermato che pulisce il sangue eliminando tossine e cataboliti riducendo i livelli di colesterolo (Fu Kezhi, 1979), trigliceridi e zuccheri (Gao 2004, Zhou 2005). Protegge il cuore nei casi di ipertensione arteriosa (Jin H. et al., 1996) con un meccanismo ACE inibitore simile. Limita l'aggregazione piastrinica per la presenza di adenosina, ecc. Insomma vi è una profonda corrispondenza tra il Ganoderma lucidum, il Cuore e il Sangue. D'altronde già la forma cuoriforme del fungo, così come è reperibile in natura, sancisce questo tropismo.
Nel pensiero antico un'alterazione del Sangue può dar vita a numerosi disagi che possono colpire diversi tessuti, ghiandole o organi.

Il sangue in Spagyria è considerato "il veicolo degli spiriti", trasmette a tutto il corpo importanti stimoli, è il nutrimento primario. Esso riceve un particolare input o animazione nel cuore sottoforma di Spirito Vitale, di virtù legate alla luce e alla vita come racconta Jean Le Pelletier (L’Alkaest o il solvente universale di Van Helmont, Rouen 1704), che aggiunge: "...il sangue animato, come un vento o aria sottile salino, sale e nutre il cervello, il midollo, i nervi e una parte si distribuisce in tutto il corpo dove agisce a seconda delle disposizioni. Essa è anche impegnata nell’uso del giudizio, della memoria, e della immaginazione. La parte eccedente traspira ed esala in vapori e sudori".

Da un punto di vista Spagyrico il Ganoderma:
  • crea equilibrio tra i 3 Principi (Zolfo, Mercurio e Sale)
  • *è ricco del Principio Sale
  • *è ricco di Tintura (Zolfo)
  • *per la sua cristallizzazione è il rimedio della Struttura e Organizzazione


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venerdì 14 dicembre 2018

Funghi officinali: un approccio interdisciplinare - IIª parte

Eccoci ad un secondo appuntamento circa una visione dei Funghi Officinali interdisciplinare.
Interdisciplinare in questo caso vuole essere un primo sguardo al modo di preparare i Funghi.
Premesso che ognuno è libero di pensare e fare cosa crede meglio e che il mio intento non è quello di fare polemica con nessuno, mi accingo ad entrare nei particolari dal punto di vista Spagyrico in merito alla Preparazione dei Funghi Officinali, in quanto, pur se molto ben custodite, le virtù dei funghi possono essere estratte con metodiche adatte a salvaguardare la totalità del micocomplesso (insieme delle molecole attive, in parallelo col fitocomplesso nelle piante) e a potenziarne le virtù con Operazioni di Laboratorio Spagyriche.
Da un punto di vista della Tradizione Spagyrica l'impiego delle polveri o degli estratti secchi del fungo non corrispondono alla corretta separazione del puro dall'impuro - capisaldo di ogni preparazione Spagyrica che si rispetti - presente nella matrice del fungo stesso. 
Mi spiego meglio...molti dei funghi officinali non sono commestibili in quanto dotati di una struttura coriacea. A nessuno verrebbe in mente di addentare un Fomes fomentarius per nutrirsi, perché è legnoso, il rischio di rimetterci i denti è alto e la digestione sarebbe difficoltosa.
Fomes fomentarius
Anche se il fungo viene ridotto in polvere la sua costituzione intrinseca resta quella di una materia coriacea, composita. Mentre l'estratto secco ha come svantaggio l'essere una estrazione parziale.
Per questo in Spagyria si esegue una multiestrazione. Lo scopo è anche quello di temperare, far maturare, attraverso le Operazioni di Laboratorio, una materia (il fungo) così complessa.
Già nel 1600 questi aspetti era noti. Così scrive un allievo di Paracelso:
“Se si riducono semplicemente i loro corpi in polvere e le si preparano così, l’effetto sarà al contrario nocivo. La vera preparazione consiste nel separare Spagyricamente il puro e l’impuro, il Balsamo o Mummia dal veleno e il nocciolo dal guscio. Ma bisogna fare attenzione che studenti inesperti non vi lascino le fecce; il lavoro deve essere eseguito da Maestri sapienti e abili nei quali riporre la nostra fiducia.”
Medicina Spagyrica, J.P. Rhumelius, Francoforte, 1648


...le fecce. Cosa sono? Sono sostanze eterogenee, pesanti, indigeste, che occludono e limitano il passaggio delle sostanze nobili. Una materia così depurata assurge al rango generico di Quintessenza. Ancora Rhumelius:
"…tutte le virtù sono moltiplicate in una quintessenza atta a guarire le malattie e a fortificare il Balsamo Naturale nell’uomo, grazie alla loro mutua simpatia. E, per l’antipatia che esso ha verso la malattia, la scaccia dal corpo."

Per il principio della similitudine una sostanza pura rafforza, secondo la Spagyria, il puro nell'uomo, mentre per il principio dell'antipatia scaccia l'impuro. In termini moderni parleremo di self e non self.
Così conclude il nostro amico:
"Ecco dunque, quanto derivato dai due assiomi di medicina: guarire il simile con il simile e il contrario con il contrario. Entrambi hanno ragione: la pura quintessenza delle medicine scaccia l’impurità che gli è contraria e fortifica il Balsamo del corpo, che gli è simile. È quanto ho voluto metterti sotto gli occhi, caro lettore, con la speranza che questo non ti dispiaccia troppo”.
Resto sempre piacevolmente sorpreso dal modo semplice e diretto degli Spagyri di un tempo di risolvere questioni complicate. Con una frase semplice semplice Rhumelius risolve l'annosa questione e tutte le diatribe scatenatesi nell'arco dei secoli tra i fautori della cura con il simile o con il contrario. Il rimedio Spagyrico agisce proprio così, mette d'accordo tutti e buonanotte suonatori!
Il Fungo Spagyrico è una preparazione in gocce, facile da dosare e da assumere in poca acqua. Il suo sapore è delicato, come fosse un liquore, non irrita o indispone il primo alchimista che è lo Stomaco. Si avvicina come sapore al Macerato Glicerico. Elargisce il suo carico di preziose biomolecole senza eccessi.
In più, come già accennato nella prima parte, il preparato sviluppa delle proprietà elettromagnetiche che ne fanno anche un rimedio vibrazionale. I due aspetti, quello ponderale e quello informazionale, convivono perfettamente. Difficile dire se sia più efficace uno che non l'altro, probabilmente è la loro sinergia a fare la differenza.